Sessuologo Clinico e Disturbi Alimentari


La correlazione tra disturbi alimentari e aspetti sessuali è un tema complesso che coinvolge fattori psicologici, emotivi e culturali. Alcuni disturbi alimentari possono essere influenzati o esacerbati da questioni legate alla sessualità e all'immagine corporea. Nella nostra esperienza clinica in Humanitas abbiamo scelto per un approccio multidisciplinare bio-psico-sociale che possa considerare i diversi fattori e cause implicate nei disturbi dell’alimentazione e, al tempo stesso, ai comportamenti sessuali disfunzionali, personali e di coppia.

 

Le persone con anoressia possono sperimentare una riduzione della libido e disfunzioni sessuali a causa della perdita di peso e dei cambiamenti ormonali. La mancanza di grasso corporeo influisce sugli ormoni sessuali (come gli estrogeni), portando a una diminuzione del desiderio sessuale.

 

Anche le persone con bulimia possono vivere disfunzioni sessuali dovute alla vergogna per il proprio corpo condizionando la propria autostima. I cicli di abbuffate e/o le condotte compensatorie possono innescare ansia e reazioni emotive molto spiacevoli come profondo senso di colpa e vergogna, che influenzano negativamente la sessualità. Potrebbe manifestarsi anche una sessualità agita come modalità impulsiva per scaricare tensioni emotive negative, spesso accompagnate da un senso di insoddisfazione, aumentando la probabilità di rapporti promiscui e il rischio di contrarre infezioni sessualmente trasmissibili (ISS) e/o fare esperienza di gravidanze indesiderate.

 

La percezione negativa del proprio corpo è spesso al centro dei disturbi alimentari e può influenzare profondamente la vita sessuale. Queste persone possono sentirsi inadeguate o non attraenti, evitando così l'intimità o vivendo l'esperienza sessuale con disagio emotivo, inibendo la possibilità di fruirne piacevolmente. Alcune di loro possono sviluppare avversione nei confronti del sesso, vedendo il proprio corpo come qualcosa da controllare in maniera "ossessiva". Può svilupparsi nel tempo la tendenza ad evitare situazioni che potrebbero portarle a confrontarsi con questi aspetti più intimi. Molti pazienti con Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) vivono problemi di immagine corporea che interferiscono con la loro capacità di vivere serenamente la propria sessualità. Il sessuologo clinico psicoterapeuta lavora su questi aspetti mentre il medico si occupa della componente fisica e nutrizionale.

 

Anche i traumi e gli abusi sessuali subiti in età pregresse, possono predisporre a disturbi alimentari e sessuali. In queste persone non è raro osservare ricordi del passato traumatico che di fatto inibiscono il proprio desiderio sessuale. Queste persone vittime di abusi tendono   a modificare le fattezze del proprio corpo (per esempio ingrassando) o "mascherandolo" indossando un vestiario per apparire (e sentirsi) meno attraenti e quindi evitare nuove esperienze sessuali considerate solo traumatiche.

 

Le persone LGBTQI+ possono avere una maggiore probabilità di sviluppare disturbi alimentari a causa dello stigma sociale (minority stress), della discriminazione e delle pressioni culturali legate all'aspetto fisico e al genere. La ricerca ha evidenziato che le persone che non si conformano agli standard di genere o che non si identificano con un orientamento eterosessuale (cisgender) possono essere particolarmente vulnerabili nel sviluppare disturbi alimentari e sessuali. Nonostante la comunità scientifica ritenga l’omosessualità, la bi-sessualità, ecc. come forme normali, cioè come semplici varianti preferenziali e non come fenomeni psicopatologici.

 

Alcune parafilie (disturbi della sessualità che comportano fantasie, impulsi o comportamenti sessuali atipici) possono coinvolgere il cibo. Il feederismo: pratica che induce eccitazione sessuale nel nutrire qualcun altro in modo eccessivo, talvolta fino a causare obesità. La dinamica del potere e del controllo è spesso centrale in queste relazioni, dove il cibo diventa un simbolo di cura, controllo o dominazione. La vorarefilia, riguarda la fantasia di essere divorati o di divorare qualcun altro, con un coinvolgimento simbolico del cibo e della sessualità.

 

Il cibo può avere un impatto importante nelle dinamiche di coppia, inclusa la sfera sessuale. Alcune persone trovano conforto nel cibo in momenti di stress relazionale o insoddisfazione durante i rapporti più intimi, il che può portare a comportamenti alimentari disfunzionali come abbuffate o restrizioni. I pazienti con disturbi alimentari quindi possono avere difficoltà nelle relazioni di coppia, che spesso riguardano anche la sessualità. La collaborazione tra il sessuologo e il medico può fornire sostegno non solo al paziente, ma anche al partner, migliorando la comunicazione e l'intimità nella coppia.

 

Il trattamento dei disturbi alimentari associati a disturbi della sessualità richiede un approccio multidisciplinare. Spesso è utile combinare una terapia cognitivo-comportamentale, una terapia sessuologica con un sostegno nutrizionale per affrontare sia i problemi alimentari sia le difficoltà sessuali.

 

La collaborazione tra un sessuologo clinico psicoterapeuta, uno psichiatra e un nutrizionista e/o altro medico specialista in disturbi alimentari, è essenziale per affrontare in modo integrato i DCA, in quanto tali disturbi coinvolgono sia aspetti fisici che psicologici, inclusa la sfera sessuale.

 

Un approccio multidisciplinare permette di trattare il paziente in modo completo, tenendo conto delle interazioni tra il corpo e la psiche, l’affettività, i sentimenti e le relazioni di ciascuno, che sono cruciali al miglioramento della qualità della vita delle persone e delle coppie.

 

I disturbi alimentari possono provocare cambiamenti fisici, come alterazioni ormonali (per esempio i valori di estrogeni e del testosterone), abbassamento o perdita di libido, disfunzione erettile negli uomini e amenorrea (assenza di ciclo mestruale) nelle donne, e non di rado, anche anorgasmia. La malnutrizione influisce direttamente sulla funzione sessuale e sulla fertilità. In questo contesto, il medico può monitorare i cambiamenti fisici, mentre il sessuologo clinico psicoterapeuta può affrontare i problemi legati alla percezione della sessualità e della relazione di coppia.

 

La psicoterapia cognitivo-comportamentale è comunemente usata per i DCA e può essere supportata dall’intervento del sessuologo clinico per affrontare la dimensione sessuale, che è spesso trascurata. Allo stesso tempo, i medici coinvolti nella cura, possono fornire farmaci e/o piani nutrizionali per correggere gli squilibri alimentari e ormonali.

 

Dopo una prima diagnosi da parte del medico specialista (psichiatra, nutrizionista o internista), è utile coinvolgere il sessuologo clinico psicoterapeuta in una valutazione congiunta, in cui si discuta del quadro completo, compresi gli aspetti della sessualità, relazionali e sociali che possono essere influenzati dai problemi alimentari (e viceversa).

 

In base alle esigenze del paziente, i professionisti coinvolti (medico, sessuologo clinico psicoterapeuta, psichiatra, nutrizionista) collaborano per elaborare un piano terapeutico multidisciplinare:

-  Trattamento dei sintomi fisici e delle conseguenze del disturbo alimentare (diete personalizzate, supporto nutrizionale, farmaci se necessari);

-  Psicoterapia cognitivo-comportamentale e terapia sessuologica per affrontare traumi, difficoltà relativa alla propria intimità e le disfunzioni sessuali, oltre al miglioramento dell'autostima e della percezione del proprio corpo.

È importante che i vari specialisti si tengano aggiornati sui progressi del paziente, attraverso incontri o scambi comunicativi regolari. Questo garantisce che i cambiamenti in un ambito (fisico, psicologico e sessuale-relazionale) vengano tenuti in considerazione nel trattamento globale.

 

Il trattamento integrato permette di affrontare il paziente a “360 gradi”, migliorando gli esiti terapeutici. La sinergia tra i vari professionisti riduce il rischio di trascurare aree fondamentali come la sessualità, che può essere strettamente legata alla gestione dei disturbi alimentari.

 

La presenza di un sessuologo clinico psicoterapeuta della coppia garantisce un supporto emotivo più completo, poiché spesso i disturbi alimentari nascondono fragilità psicologiche e traumi legati alla sfera sessuale e di coppia.

 

Lavorare anche sulla dimensione sessuale può prevenire ricadute nel disturbo alimentare, poiché affrontare solo i sintomi fisici senza occuparsi delle questioni emotive, sentimentali, affettive, relazionai e sessuali potrebbe lasciare il paziente più vulnerabile.